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di Carlos Fiel, direttore della scuola Sadhana in Spagna. Insegnante principale in San Sebastian, formatore a Sevilla, Valencia e Madrid www.sadhana.es

[/text_output][blockquote type=”left”]“Il mondo interiore espresso attraverso gli insegnamenti di Patanjali si basa su tre concetti: accrescere la consapevolezza, espandere il nostro cuore, imparare dalla realtà.”[/blockquote][image type=”none” float=”none” info=”none” info_place=”top” info_trigger=”hover” src=”1043″][/vc_column][/vc_row][vc_row padding_top=”0px” padding_bottom=”0px” border=”none”][vc_column width=”1/1″][text_output]

Patanjali ci propone un modo di vivere e di relazionarci con noi stessi e con la nostra interiorità, con gli altri esseri e con il mondo. Però questo richiede un’attitudine di consapevolezza, cioè essere presenti in ogni gesto della nostra realtà.
Se è vero che la presenza del Divino può essere vissuta nella gioia e che la si scopre solo nel profondo del nostro essere, dobbiamo dimenticarci di tutto quello che abbiamo imparato su di Lui, affinché la nostra mente si svuoti e silenziosa si faccia sensibile alla sua presenza.
Il cammino spirituale ha le sue radici nel cuore e realizza un lungo pellegrinaggio per arrivare al nostro essere più profondo.
Nulla ci separa da Dio, non esiste dualità tra noi e Dio; esistiamo solo noi e nella nostra interiorità c’è la risposta, nulla è escluso dalla vita, nulla è escluso da Dio.
Disconosciamo quasi tutto ciò che da un senso all’affermazione: “DIO ESISTE”. Esiste ed è possibile dialogare con Lui. E’ un innamorarsi, non una discussione filosofica e sappiamo che ogni forma d’amore comincia “all’interno”.
Emozione, dal latino, movere, significa “muoversi verso”. Questo è lo Yoga, muoversi verso la vita a partire dal nostro mondo interiore, con piena consapevolezza. Questo significa praticare lo “Yoga sociale“.

GESTIRE LO STRESS

Molte persone si avvicinano allo Yoga per imparare a gestire lo stress. Già questo è un buon motivo per iniziare a praticarlo, dato che i suo benefici saranno immediati e tangibili.
Tutti sappiamo che lo Yoga è un validissimo aiuto per ridurre lo stress, calmando la mente e creando un sentimento di pace, benessere e rilassamento.
Però lo stress è molto difficile da gestire, dato che i suoi effetti negativi danneggiano il sistema fisiologico e biologico del nostro corpo. Danneggia soprattutto il sistema nervoso centrale, causando un’iperattività nel nostro sistema nervoso simpatico (acceleratore), il quale a sua volta aumenterà la produzione di epinefrina, norepinefrina e cortisolo, conosciuti come gli ormoni dello stress, che provocano l’aumento dei battiti cardiaci e la pressione sanguigna insieme ad altre alterazioni e danni all’interno del nostro sistema cardiovascolare.
Questi cambiamenti ormonali prodotti dallo stress indurranno altri cambiamenti più profondi, come certe mutazioni negative del sistema immunitario, essendo così più inclini a determinare malattie e aggravare alcune condizioni croniche esistenti.
Lo stress colpisce ogni cellula e colpisce negativamente i nostri cromosomi e accelera il processo d’invecchiamento. Si può dire che lo stress provoca uno stato d’infiammazione cronica del nostro corpo, rendendoci più vulnerabili a determinare malattie croniche o la creazione di un terreno fertile per nuove malattie come quelle cardiovascolari, il diabete, disturbi gastrointestinali, artrite, tumori… Tutte quelle malattie in cui l’infiammazione gioca un ruolo chiave sia nello sviluppo che nella sua evoluzione.
Lo stress porta a problemi d’insonnia, a certi comportamenti dannosi e contaminanti per la salute, alterazioni dell’umore come ansia e depressione, incapacità a concentrarsi, difficoltà nelle relazioni interpersonali e incapacità di “staccare”.
Il crescente interesse per lo Yoga e per la ricerca attorno ad esso e per le discipline corpo-mente hanno evidenziato ampiamente i benefici che vanno in tre direzioni: persone sane, persone con malattie croniche e persone con malattie, diciamo terminali.
Nelle prime, queste pratiche, migliorano le funzioni biologiche, fisiologiche, psicologiche e di comportamento.
Nel secondo gruppo, aiutano a correggere i parametri biologici, alleviano la gravità dei sintomi conseguendo una migliore qualità di vita in termini fisici e psicologici.
Nel terzo gruppo, che è il più delicato, aiutano i malati ad accettare la malattia, migliorando la risposta allo stress, riducendo gli effetti collaterali dei trattamenti e fornendo un metodo o un modo di disporre di un senso di padronanza della propria esistenza, convertendoli di fatto con una certa frequenza in “sopravvissuti”.
SCOPRENDO IL MONDO INTERIORE
Se l’obiettivo essenziale dello Yoga è la piena consapevolezza, la presenza e la meditazione, e se la pratica si traduce in effetti positivi a cascata su tutti i sistemi vitali del del nostro corpo, modificando positivamente il funzionamento del nostro cervello, si deduce la sua importanza sia a livello di trasformazione spirituale, sia come metodo di armonizzazione del nostro corpo-mente.
Gli effetti neurologici della meditazione hanno dimostrato la profonda neuroplasticità del cervello (cambiamenti nel nostro corpo dovuti all’esperienza).
Questa nuova visione ed interesse della medicina per la frontiera tra corpo e mente ci dimostra l’importanza che ha la gestione dello stress e la grande influenza che hanno i nostri comportamenti sul funzionamento del nostro cervello e della nostra salute generale.
Di tutte le pratiche corpo-mente, sembra che lo yoga meditativo si rivela come la più essenziale, dato che integra movimenti consapevoli, respirazione e meditazione con lo scopo di avere una vita completa e consapevole.
Queste pratiche aiutano a ridurre lo stress migliorando non solo la qualità della nostra vita personale ma anche scoprendo un meraviglioso mondo interiore che è il vero interesse dello yoga, nel quale si scopre la fonte dell’armonia e del benessere.
Cercare il nostro benessere comporta rompere il circolo vizioso che comporta lo stress.
Goethe diceva che poteva comprendere come la caduta della mela poteva aver svegliato in Newton l’idea della gravità, però quello che non poteva capire era come l’albero potesse crescere in due direzioni opposte.
E forse quest’unione delle polarità, di opposti, di tensioni inverse, che risvegliano tanto interesse per lo yoga, per questa ricerca dell’unione degli opposti, dell’interiorità e dell’esteriorità, del corpo e della mente. E questo che nello yoga chiamiamo “assialità”, la ricerca rilassata e spontanea della verticale mantenendo la piena consapevolezza, il dialogo tra cielo e terra, tra piedi e la testa, integrando tutto ciò nel semplice gesto del respiro consapevole.
Per finire credo che questo scritto di Spinoza potrebbe essere il punto focale dello yoga. Doveva essere molto lucido per scrivere questa parole nella sua epoca e ci ha tracciato il cammino verso una felicità solidale, libera da fanatismi e con più apertura e comprensione.
Questo è il DIO NATURA di Spinoza.
Dio avrebbe detto:
“Smetti di pregare e di batterti il petto. Quello che voglio che tu faccia è che tu esca, vada nel mondo a goderti la vita. Voglio che tu goda, che canti, che ti diverta e che approfitti di tutto quello che ho creato per te.
Smetti di andare a quei templi lugubri, oscuri e freddi che tu stesso hai costruito e che dici che sono la mia casa.
La mia casa è nella montagne, nei boschi, nei fiumi, nei laghi, le spiagge. Li è dove vivo e dove esprimo il mio amore per te.
Smetti di incolparmi della tua miserabile vita; io non ti non ti ho mai detto che c’era qualcosa di male in te o che eri un peccatore o che che la tua sessualità fosse qualcosa di sbagliato. Il sesso è un regalo che ti ho dato, attraverso il quale tu possa esprimere il tuo amore, la tua estasi, la tua allegria. Quindi non incolpare me per ogni cosa che ti hanno fatto credere.
Smetti di leggere scritture sacre che non hanno a che fare nulla con me. Se non puoi leggermi in un alba, in un paesaggio, negli sguardi dei tuoi amici, negli occhi di tuo figlio… Non mi troverai in nessun libro!
Fidati di me e smetti di invocarmi. Vuoi insegnarmi a fare il mio lavoro?!
Smetti di avere paura. Non ti giudico, non ti critico, non mi arrabbio, non mi offendo né do castighi. Io sono amore puro.
Smetti di chiedere perdono, non c’è nulla da perdonare. Si, ti ho creato… Ti ho riempito di passioni, di limiti, di piaceri, di sentimenti, di bisogni di incoerenze e di libero arbitro.
Come posso incolparti se rispondi a qualcosa che io ho messo in te?
Come posso castigarti per essere ciò che sei, se sono io colui che ti ha creato?
Pensi che potrei creare un luogo dove bruciare tutti i miei figli che si comportano male, per il resto dell’eternità? che razza di Dio può fare una cosa simile?
Dimenticati di ogni comandamento, di qualsiasi tipo di legge, sono trucchi per manipolarti, per controllarti e crearti sensi di colpa.
Rispetta i tuoi simili e non fare a loro ciò che non vuoi sia fatto a te.
L’unica cosa che ti chiedo è che tu ponga la giusta attenzione alla tua vita, che il tuo essere vigile sia la tua guida.
Amato mio, questa vita non è una prova, né un gradino, né un passo di un cammino, non un saggio, né il preludio del paradiso.
Questa vita è l’unica che c’è e di cui hai bisogno.
Ti ho creato assolutamente libero, non ci sono peccati, né virtù, non ci sono etichette e nessuno tiene un registro.
Sei assolutamente libero di creare della tua vita un inferno o un paradiso.
Non posso dirti se c’è qualcosa dopo questa vita, ma posso darti un consiglio. Vivi come se non ci fosse. Come se questa fosse l’unica opportunità di godere, di amare, di esistere. Cosi se non c’è nulla, avrai sfruttato l’opportunità che ti ho dato. E se c’è… stai pur certo che non ti chiederò se ti sei comportato bene o male, ti chiederò… Ti è piaciuto? ti sei divertito? Qual è la cosa di cui hai goduto di più? cos’hai imparato?
Smetti di credere in me; credere è supporre, indovinare, immaginare. Io non voglio che tu creda in me, voglio che tu mi senta in te quando baci la tu amata, quando abbracci tua figlia, quando accarezzi il tuo cane, quando fai il bagno in mare…
Smetti di lodarmi. Che razza di Dio egocentrico pensi che io sia?
Mi annoiano le lodi e i ringraziamenti…
Ti senti grato? Dimostralo, prenditi cura di te stesso, della tua salute, delle tue relazioni, del mondo.
Ti senti guardato? Sopraffatto?
Esprimi la tua allegria! Questo è il modo di lodarmi….
Smetti di complicare le cose e di ripetere come un pappagallo le cose che ti hanno insegnato su di me.
L’unica certezza è che sei qui, che sei vivo e che questo mondo è pieno di meraviglie.
Perché hai bisogno di altri miracoli? Perché tante spiegazioni?
Non cercarmi fuori, non mi troverai.
Cercami dentro… sono lì… in ogni battito del tuo cuore.”

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Baruch de Spinoza (Amsterdam, 24/11/1632- L’Aia 21/2/1677) fu filosofo olandese, di origine portoghese sefardita, erede critico del cartesianesimo, considerato uno dei tre grandi razionalisti della filosofia del 17°secolo insieme al francese Descartes e al tedesco Leibniz.

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Traduzione di Graziaelene Madesani Deledda.

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